Il compromesso è l'arte di tagliare una torta in modo tale che ciascuno creda di avere la fetta più grossa.

Jan Peerce

Dolci preparati con le amiche, che tra chiacchiere e risate non vengono neanche mangiati.

Dolci dei giorni tristi, quando la casa è invasa dal profumo di cioccolato, e che consolano sempre.

Dolci delle feste, delle occasioni speciali, con cui si deve fare bella figura, ma con poca fatica!

Dolci della nonna, tramandati di madre in figlia, "quelli sì che vengon buoni!...".

Dolci sbagliati e non sai spiegarti il perchè.

Dolci sempre uguali e sempre diversi, quelli pronti sempre al momento giusto, menomale.

...Nulla può competere con il sapore di un dolce fatto in casa.

sabato 7 gennaio 2012

Semifreddo agli amaretti


Canzone consigliata per la preparazione: 
"Un romantico a Milano", Baustelle

Quattro giorni vicino a Milano (in realtà in provincia di Varese, ma era tanto per capirci) e un sacco di aspettative. 
La città della moda e della cotoletta mi ha chiamata... ed io ci sono andata! 
Non l'avessi mai fatto.
Zero computer, divano- letto scassatissimo in cui, in teoria, avrebbero dovuto starci due persone -facciamo mezza, và!-, migliore amica a sciare in Francia (se ben ricordo, mi aveva pure invitata...), rumore e vista di aerei a tutte le ore (il posto in questione è appiccicato all'areoporto di Malpensa), paese minuscolo e noiosissimo, in cui la vita (non solo notturna) è inesistente... continuo?
Ah, e naturalmente, niente forno.
Appena arrivate in questo delizioso paesino io e mia sorella ci siamo fiondate a fare colazione... marocchino (il migliore della mia vita) e brioches. 
Vado a prendere il giornale. A quanto pare la Stampa è qualcosa di sconosciuto: c'erano tutti, La Repubblica, il Corriere, L'Avvenire, la Gazzetta dello Sport, poi Panorama, l'Eco di Bossi, la Gazzetta del Leghista (me li sono inventati, ma volevo rendere l'idea)...
"Mi scusi, vorrei la Stampa". 
Attimo di smarrimento, poi il giornalaio si volta e la tira fuori da chissà dove, probabilmente insieme alla Gazzetta del Profeta.
Il giorno seguente, super giornata di shopping a Milano. 
I saldi ancora non c'erano, ma il freddo sì, come al solito.
E mentre mia sorella trovava vestiti su vestiti e mia madre comprava maglie di ogni genere, io niente. 
Zero, nada, niet. 
Tutto quello che ho comprato dopo quattro giorni sono stati  un maglioncino di Zara (troppo largo) e un paio di pantaloni, giungendo a chiedermi se avessi perso anche quell' unica dote che avevo, cioè riuscire a comprare ovunque, quella che chiamo affettuosamente shopping-mania.
Il giorno seguente avevamo in programma la mostra degli impressionisti a Brera, quella del collezionismo russo. 
E indovinate? La mostra era chiusa. 
L'amica di Brescia che dovevo incontrare nel pomeriggio, -e che non vedo da un mucchio di tempo-, non poteva venire. 
Disperata, ho ripiegato su un altro marocchino (il secondo migliore della mia vita).
Niente shopping, niente mostra, niente amica.
Vi annoierei continuando a raccontare il resto. 


Questo semifreddo è qualcosa di mitico.
A parte il fatto che è buonissimo, leggero e di una perfetta consistenza, è anche molto pratico. 
Con le dosi che vi indico ve ne verranno una dozzina, e se li congelate in freezer si conservano per quasi un mese, diventando ancora più buoni e pronti per essere gustati non appena arriva qualche ospite inatteso...
Buon anno!!


Dal ricettario "Voglia di dolce", di Matilde Vicenzi
Ingredienti:
- 80 g di zucchero
- 1 confezione di amaretti secchi (200 g)
- 400 ml di panna fresca
- 5 uova

Sbattete i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una crema chiara e spumosa. 
Sbriciolate (anche con le mani) grossolanamente gli amaretti lasciandone alcuni interi per la decorazione eduniteli al composto di uova e zucchero. Montate poi la panna e incorporatela al composto insieme agli albumi montati a neve. mescolate delicatamente dall'alto verso il basso, in modo che nè la panna nè gli albumi si smontino. 
Versate il tutto in stampini monoporzione e poi metteteli in freezer per almeno 8 ore. 
Sformate il semifreddo e servitelo, magari accompagnato da una colata di cioccolato fuso.

8 commenti:

  1. ciao! ho scoperto il tuo blog attirata dal profumo degli amaratti e mi sono unita ai tuoi sostenitori :)
    ma ...dove sei stata a dormire? A Gallarate? :)
    buona domenica!

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  2. Ciao Silvia, benvenuta! No, in un paese lì vicino, Lonate Pozzolo...

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  3. ciao!grazie della visita!! bellissimo questo post e delizioso questo semifreddo!baci!

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  4. ...ahahah!! Mi hai ricordato un weekend -che doveva essere romantico- con il maritone, in un paesino sperduto, un freddo babbuino, strade deserte, negozi chiusi di sabato pomeriggio....e neanche un lampione acceso!!! Tremendo. Meno male che almeno a te c'era il marocchino a tirarti su il morale!! Certo, anche questo semifreddo mi riporterebbe su, in un momento un po' così...delizioso! :D

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  5. Bella la foto del Duomo...stragoloso il semifreddo...ciao e complimenti. Max.

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  6. mi piace il nome del tuo blog.
    forse mi sono persa qualcosa, ho letto per 2 volte il tuo post ma non ho trovato la risposta: sei venuta a visitare Milano... ma da dove provieni???
    la tua foto di Milano è veramente notevole, ed un bel dolcetto non fa mai male!
    Bacetti...

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  7. Ciao Fata Golosa!;) Si forse non è molto chiaro... in realtà la vacanza non era proprio a Milano città, ma in un paesino lì vicino, e un giorno lo abbiamo passato lì!
    Io in realtà sono della provincia di Alessandria!
    Comunque grazie dei complimenti! Vado subito a dare un'occhiata anche al tuo blog...:)
    A presto!!

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