Il compromesso è l'arte di tagliare una torta in modo tale che ciascuno creda di avere la fetta più grossa.

Jan Peerce

Dolci preparati con le amiche, che tra chiacchiere e risate non vengono neanche mangiati.

Dolci dei giorni tristi, quando la casa è invasa dal profumo di cioccolato, e che consolano sempre.

Dolci delle feste, delle occasioni speciali, con cui si deve fare bella figura, ma con poca fatica!

Dolci della nonna, tramandati di madre in figlia, "quelli sì che vengon buoni!...".

Dolci sbagliati e non sai spiegarti il perchè.

Dolci sempre uguali e sempre diversi, quelli pronti sempre al momento giusto, menomale.

...Nulla può competere con il sapore di un dolce fatto in casa.

sabato 14 febbraio 2015

Tortine di amarene glassate al cioccolato

Canzone consigliata per la preparazione: 
"Buonanotte Fiorellino", Francesco De Gregori 



San Valentino è per tutti sinonimo di cioccolato.
Sarà che è Lui il più grande alleato delle ragazze single come me per le sue indiscutibili capacità di mettere di buon umore, sarà che qualcosa di più buono non esiste (ok, forse la pizza, ma sono due cose del tutto imparagonabili) e pertanto nessun altro cibo potrebbe rappresentare meglio la festa degli innamorati, sarà che fa ingrassare e quello che fa ingrassare è sempre, inequivocabilmente, divino. 
Sarà.
In ogni caso, San Valentino è arrivato e non mi metterò a dilungarmi sull'argomento (perchè, anche se mi spiace dirlo così brutalmente, mi è del tutto indifferente), dato che la classica scatolina io non l'ho ricevuta, avevo pensato di farmeli da sola, i cioccolatini a forma di cuore. 
Ma poi mi sono venuti in mente i detti "Chi fa da sè fa per tre", e "Melius abundare quam deficere". 
E insomma, una cosa tira l'altra come nell'amore. 
Ho aumentato un tantinello le dimensioni dei cioccolatini, ecco tutto.:-) 

Buona festa degli innamorati a voi, innamorati del cioccolato!


 Ingredienti per due stampini rotondi di 11 cm di diametro:

 Per l'impasto
- 80 g di cioccolato fondente
- 60 g di burro
- 2 uova
- 80 g di zucchero
- 120 g di farina
- 2 cucchiaini di lievito
- 100 g di amarene in conserva
- 1 pizzico di sale 
- confettura di ciliegie q.b

Per la bagna al Kirsh  (dovrete andare ad occhio, sia per le dosi sia per la nota alcolica, perchè l'ho fatta sul momento e a seconda dei miei gusti) 
- circa 75/80 ml di acqua (un po' più di mezzo bicchiere)
- 20 g circa di zucchero
- 30 g circa di Kirsch

Per decorare 
- 100 g di cioccolato fondente 
- 2 amarene 

Preriscaldate il forno a 170°C. Imburrate e infarinate due piccoli stampini rotondi (o a cuore, come ce li avete insomma). Spezzettate il cioccolato e fatelo sciogliere a bagnomaria insieme con il burro, quindi lasciate che il composto si intiepidisca. Montate a spuma le uova con lo zucchero e il sale in un'altra ciotola, poi incorporate il cioccolato fuso. 
Aggiungete la farina setacciata e il lievito, mescolando bene finchè il tutto non sarà amalgamato. 
Riempite i due stampini per metà, incorporate le amarene scolate nell'impasto rimanente e versate anch'esso negli stampi. Infornate le tortine per circa 30 minuti, quindi toglietele dal forno e lasciatele raffreddare completamente. 
Preparate la glassa: mettete in un pentolino l'acqua con lo zucchero e fate cuocere a fuoco bassissimo finchè non bolle. 
Spegnete, lasciate raffreddare e aggiungete il Kirsch.
Una volta fredde, estraetele dagli stampini (e in questo caso, se li avrete di silicone sarete avvantaggiati), tagliatele a metà, spennellatele con poca bagna al Kirsch e poi farcitele con la confettura di ciliegie. 
A questo punto ricomponete i tortini e metteteli in frigo a riposare mentre preparate la glassa: tritate il cioccolato e fatelo sciogliere a bagnomaria. 
Glassate le tortine e applicatevi al centro un'amarena sgocciolata. 
Lasciate infine raffreddare il tutto finchè la glassa non si sarà indurita, poi riponetele in frigorifero fino al momento di servirle.



lunedì 9 febbraio 2015

Mini Paris-Breste alla crema pasticcera

Canzone consigliata per la preparazione: 
"Io e Anna", Cesare Cremonini






Aaaah, la pasta Choux. 
Regina indiscussa della pasticceria francese, ha in realtà un nome il cui significato è molto meno elegante di quello che sembrerebbe: choux è infatti, in francese, il cavolo, e proprio questa è la forma che assumono i bignè una volta cotti.
Bignè, profiterol, zeppole, ma anche dolci fritti come i Sonhos portoghesi: tantissimi sono i dolci che la vedono protagonista. 
Deliziosa lo è, senza dubbio.
Purtroppo però, sebbene sia una preparazione di base della pasticceria, una di quelle cose che tutti sanno fare e che immancabilmente si ritrova in ogni tipo di locale -dall'osteria di paese al ristorante stellato -, sotto le più svariate forme, è vero anche che è facilissimo sbagliarla. 
Quante volte mi è capitato di ordinare un godurioso profiterol per poi ritrovarmi ad addentare una spugna secca con un misero sgorbio di glassa al cioccolato sopra. 
E di tutte quelle infornate di bignè bitorzoluti (oppure piatti, cosa ancora peggiore!)  che abbiamo fatto, prima di arrivare ad ottenere una forma più o meno soddisfacente, ne vogliamo parlare?
Insomma, la pasta Choux è una di quelle cose che o ami o odi, o sai fare da Dio o è meglio lasciare stare e trovarsi un altro hobby: che ne so, la pesca ad esempio.
Non esistono mezze misure.  
Deve essere perfetta. 
Premesso ciò, ovviamente la mia pasta Choux perfetta non è, ma possiamo definirla semmai un "work in progress". 
Questa volta mi sono lanciata su dei mini Paris-Breste con tanta, TAAANTA crema pasticcera (non scherzo, già al primo morso bisogna fare attenzione, perchè altrimenti esce ovunque e, anzichè mandarti in paradiso, ti spedisce in lavanderia per cercare di togliere le macchie a quel maglione di lana nuovo nuovo!). 
Ecco la ricetta.

Ingredienti per due Paris-Breste di circa 10 cm di diametro:
- 125 g di farina 
- 80 g di burro di ottima qualità 
- 1 cucchiaino scarso di zucchero 
- 3 uova
- 1 pizzico di sale
- 200ml di acqua
 Per la crema pasticcera vi rimando qui. 

Iniziate versando il burro a pezzetti in un pentolino insieme allo zucchero, un pizzico di sale e l'acqua. 
Accendete il fuoco basso e mescolate con un cucchiaio di legno per sciogliere il burro. 
Portate il composto a ebollizione e poi unite la farina setacciata. Mescolate energicamente con il cucchiaio di legno (o con una frusta) per evitare che si formino grumi. 
Quando il composto si sarà addensato, continuate a cuocerlo a fiamma bassisima finchè non si staccherà facilmente dalle pareti e formerà la classica patina bianca. A questo punto spegnete il fuoco e trasferite l'impasto nella planetaria (oppure, in alternativa, in una ciotola per lavorarlo con uno sbattitore elettrico). Unite le uova, una alla volta, mescolando ognuna benissimo prima di aggiungere la successiva. Mentre aggiungete le uova continuate a lavorare con le fruste. 
Dovrete ottenere un impasto liscio e omogeneo, che sarà pronto quando scenderà "a nastro" dalle fruste. 
Versate il composto così ottenuto in una sac-à-poche con beccuccio stellato o liscio. 
Foderate una leccarda con carta da forno e disegnate con la matita due cerchi di circa 10-12 cm di diametro. Con la sac-à-poche realizzate quindi 3 cerchi: due concentrici e uno sopra gli altri due, distanziandoli a seconda della forma che volete ottenere. 
Io li ho fatti abbastanza ravvicinati, così da poterli riempire di crema all'interno, ma se volete creare la classica "ciambella" allargate il raggio. Sbattete leggermente un uovo e spennellatelo sui cerchi.
Cuocete il Paris-Brest in forno ventilato preriscaldato a 140-150° per circa 1 ora (160° per 1h e 10 minuti circase se utilizzate forno statico). Mentre il dolce è in forno, dedicatevi alla crema pasticcera.
Una volta pronta, se non la utilizzate immediatamente, potete conservare la crema in una ciotola con pellicola a contatto. Quando i Paris-Brest saranno pronti, spegnete il forno, metteteli su una gratella lasciateli raffreddare completamente sia sopra che sotto. 
A questo punto posizionateli su un tagliere, divideteli a metà e farciteli con la crema.
Come dicevo, io ho preferito riempirli all'interno, così da formare quasi una sorta di mega bignè. 
Servite i Paris Breste freddi, spolverizzati di zucchero a velo e magari guarniti con una ciliegia candita. 

Nota: si mantengono bene per qualche giorno se chiusi in una scatola di latta, ma secondo me freddi di frigorifero sono ancora più buoni, perchè i sapori si amalgamano perfettamente.

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