Il compromesso è l'arte di tagliare una torta in modo tale che ciascuno creda di avere la fetta più grossa.

Jan Peerce

Dolci preparati con le amiche, che tra chiacchiere e risate non vengono neanche mangiati.

Dolci dei giorni tristi, quando la casa è invasa dal profumo di cioccolato, e che consolano sempre.

Dolci delle feste, delle occasioni speciali, con cui si deve fare bella figura, ma con poca fatica!

Dolci della nonna, tramandati di madre in figlia, "quelli sì che vengon buoni!...".

Dolci sbagliati e non sai spiegarti il perchè.

Dolci sempre uguali e sempre diversi, quelli pronti sempre al momento giusto, menomale.

...Nulla può competere con il sapore di un dolce fatto in casa.

sabato 29 ottobre 2011

Dolcetto o scherzetto?

Canzone consigliata per la preparazione:
"The ghost song", The Doors



Halloween, la notte delle streghe.
Forse la festa più amata dai bambini, caratterizzata da tradizioni che sembrano risalire addirittura ai primi cristiani che, intorno al IX secolo a.C., praticavano il souling ("elemosinare l'anima"). 
Si racconta infatti che durante la festa di Ognissanti viaggiassero di villaggio in villaggio chiedendo un po' di "pane d'anima", un dolce tipico autunnale fatto con uva passa, e che in cambio promettessero preghiere per il passaggio dal limbo al paradiso per i defunti.
Da questi peregrinaggi derivererebbe il famoso "dolcetto o scherzetto", praticato ormai in quasi tutti i paesi occidentali dai bambini travestiti da streghe, zombie e vampiri.
L'usanza di intagliare le zucche e di farne dei lumi sembra provenire invece dalla storia di Jack O'Lantern, un truffatore che fu capace di ingannare il diavolo in persona. 
Quando Jack morì gli fu negato sia il paradiso, per i peccati commessi, sia l'inferno, poichè aveva preso in giro satana, e perciò fu condannato a vagare nell'oscurità guidato solo da tozzo ardente, che Jack mise dentro una zucca per non farlo spegnere. 
La leggenda voleva far meditare, soprattutto i bambini, sul comportamento di vita e su quanto fosse brutto vagare (relamente e simbolicamente) nelle tenebre. 
Quando gli Irlandesi emigrarono negli Usa portarono con sè la leggenda di Jack O'Lantern, che si diffuse poi nel resto del mondo.

Personalmente, adoro la festa di Halloween. 
Sarà il fascino pauroso dei vampiri o dei fantasmi, le vetrine dei negozi che si riempiono di ragnatele o i film dell'orrore, ma la notte delle streghe è qualcosa di magico. 
Se potessi mi travestirei ancora da strega e andrei di portone in portone a chiedere dolci, architettando gli scherzi più strani per quelli che non me ne danno, ma putroppo non posso, perciò mi limito a fare io stessa i vari dolcetti -ormai diventati tradizione a casa mia, manco fosse Natale- e a distribuirli con gioia (e un po' di gelosia!) ai bambini.
Anche quest'anno perciò non potevo sminuirmi, ovvio, soprattutto perchè ho trovato dei bellissimi stampini a forma di zucca, che mi mancavano per rendere la mia vecchia ricetta perfetta. (Quasi, dai..) 
Purtroppo la qualità delle foto lascia mooooolto a desiderare, perchè ovviamente proprio oggi la macchina fotografica ha deciso di abbandonarmi...

Ingredienti per circa 4 persone:

- 200 g di farina
- 120 g di zucchero
- 100 g di nocciole
- 1 uovo intero, 1 tuorlo
- 300 g di zucchero a velo
- coloranti alimentari arancione, verde e nero
- acqua tiepida q.b

Tritate finemente le nocciole in un mixer con solo un cucchiaio di zucchero, mettetele in una ciotola con il burro tagliato a dadini, la farina e lo zucchero restante. Impastate velocemente fino a che il composto non diventa bricioloso, poi unite le uova e impastate ancora qualche minuto. Avvolgete l'impasto nella pellicola alimentare e lasciatelo riposare in frigo per 1 ora. Poi stendetelo con il mattarello e tagliate le zucche o altre forme a piacere con gli stampini, se li avete, altrimenti con un semplice tagliapasta. Disponete i biscotti su una teglia foderata di carta da forno e cuocete in forno caldo a 180°C per circa 12 minuti, finchè non sono dorati. Intanto preparate la glassa (o come nel mio caso le due glasse) mettendo in una ciotola lo zucchero a velo e poca acqua alla volta, finchè non otterrete una crema nè troppo liquida nè troppo densa. Dividetela poi in due o più ciotole a seconda delle vostre necessità e aggiungete i coloranti. Estraete i biscotti dal forno e lasciateli raffreddare, poi decorateli con la glassa arancione o bianca per la base del biscotto, aspettate che si solidifiche e poi fate i particolari (per la faccia e le ragnatele potete usare una siringa). Prima di servire i biscotti aspettate che entrambe le glasse siano solidificate.


mercoledì 26 ottobre 2011

I veri dolci e le castagne affogate nel latte!

Canzone consigliata per la preparazione: 
"The times they are a changing", Bob Dylan



Ho deciso che mi darò ai dolci rustici, a quelli delle nonne e delle mamme, a quelli che ci fanno venire nostalgia di casa.
Quale nonna o mamma degna di questo nome non ha almeno un cavallo di battaglia nel suo ricettario, quel dolce che fa da anni e anni, ogni volta sempre meglio? 
Quella medicina straordinaria che "ci tirava su" ogni volta che stavamo male da piccoli, e che adesso però non mangiamo mai, perchè: <<Non ho più voglia di mettermi lì a faticare>> (classica frase di mia nonna quando le chiedo di farmi il suo straordinario strudel di mele o il tiramisù). 
Ma ripensandoci, quelli erano i dolci migliori. 
Altro che le torte super sofisticate cioccolato-glassa-farina integrale-fruttosio, che quando le fai per la prima volta (e anche la seconda) bruciano, ovvio, perchè la temperatura dovevi abbassarla a metà cottura, poi alzarla, abbassarla ancora e poi di nuovo alzarla, perche è FON-DA-MEN-TA-LE! 
Raga, i dolci con la D maiuscola sono altri.
Sono quelli semplici ma genuini, quelli che vedevamo fare dalle nostre nonne ogni volta che si prospettava una fortunata riunione di famiglia, fortunata perchè avevamo la possibilità di sbaffarci quelle meravigliose leccornie sognate tutto l'anno.
Ma quando le nonne non ci sono più, e noi non abbiamo pensato di farci insegnare da loro i trucchi del mestiere, allora è la tragedia. 
Le tradizioni finiscono e i sapori e gli odori della nostra infanzia restano soltanto ricordi, perchè anche provandoci con tanta buona volontà, la torta di nocciole come la facevano loro non ci riuscirà mai. 
Da qui nasce la mia campagna "Salviamo i veri dolci!"... 
Fuori moda dite? Naaa.
Quello che vi propongo oggi è un dolce poverissimo, perfetto per queste giornate grigie d'autunno che, devo ammettere, mi è uscito completamente diverso da come lo faceva mia nonna (il latte non deve restringersi in quel modo, solo che io l'ho dimenticato sul fuoco per mezz'ora), ma comunque ottimo! 
Forse non è molto adatto ai bambini perchè ha un sapore particolare, ma credo che gli amanti delle castagne lo apprezzeranno!

Ingredienti:
- circa 100 g di castagne spellate
- latte 
- zucchero
- cioccolato fondente

Mettete in un pentolino le castagne con qualche cucchiaio di zucchero e aggiungete il latte fino quasi a coprirle completamente.
Lasciate cuocere per 15-20 minuti, fino a che le castagne non saranno belle morbide (se volete potete lasciare che il latte si "stringa" fino a diventare una schiumetta, è ancora più buono!) e poi mettetele in una ciotolina, grattuggiando sopra il cioccolato fondente nella quantità che desiderate.

venerdì 14 ottobre 2011

I cookies!

Canzone consigliata per la preparazione: 
"Obladi Oblada", The Beatles


Ma capita solo a me, o anche gli altri cosiddetti "food blogger" non sanno mai cosa scrivere nei post?
Cercando ricette e dando un'occhiata agli altri siti trovo spesso blog con post lunghissimi ed interessanti, che parlano di questo e di quello riuscendo a non fare addormentare i lettori al di là dello schermo.
Devo fargli i miei complimenti.
Anch'io avrei da dire tante cose: che il mondo va a scatafascio, che la festa del cioccolato, che l'inquinamento, che devo smetterla di ingozzarmi di dolci (seeee!), che fa sempre più freddo...
Il punto è che quando, piena di idee e di parole da scrivere su questa paginetta virtuale, devo concretamente buttare giù qualcosa di decente per interessare, anche solo un minimo, le (poche!) persone che mi seguono, per far capire con quanta soddisfazione sono riuscita a fare questa o quella torta, ogni frase che mi viene in mente è banale, banalissima.
Perchè non si può parlare del profumo di un dolce quando cuoce nel forno o del suo particolare sapore se prima non abbiamo provato a farlo, quel dolce. 
Con le nostre mani. 
E anche dopo, quando ormai lo abbiamo conosciuto, gustato e apprezzato, è difficile trovare le parole adatte per descriverlo.
Perciò che dire se non un semplice: provate a fare questi biscotti?
Forse capirete quello che io non sono riuscita ad esprimere.

Ingredienti:
- 250 g di burro 
- 200 g di zucchero 
- 2 uova
- 250 g di farina
- 1 cucchiaio di lievito per dolci
- sale
- 1 cucchiaino di bicarbonato
- 120 g di cornflakes
- 250 g di gocce di cioccolato fondente

Mettete in una ciotola il burro e lo zucchero e mescolate fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso, poi incorporate la farina, le uova, il lievito, i corn flakes tritati nel mixer, un pizzico di sale, il bicarbonato e le gocce di cioccolato. 
Amalgamate il tutto e se vi sembra un po' troppo molle mettetelo 10 minuti in freezer.
Prendetene delle cucchiaiate e fatene delle palline non troppo grandi, perchè in forno cresceranno molto, posizionatele su una placca foderata di carta da forno, schiacciatele un po' e cuocetele per 10 minuti a 180° senza ventilazione.
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