Il compromesso è l'arte di tagliare una torta in modo tale che ciascuno creda di avere la fetta più grossa.

Jan Peerce

Dolci preparati con le amiche, che tra chiacchiere e risate non vengono neanche mangiati.

Dolci dei giorni tristi, quando la casa è invasa dal profumo di cioccolato, e che consolano sempre.

Dolci delle feste, delle occasioni speciali, con cui si deve fare bella figura, ma con poca fatica!

Dolci della nonna, tramandati di madre in figlia, "quelli sì che vengon buoni!...".

Dolci sbagliati e non sai spiegarti il perchè.

Dolci sempre uguali e sempre diversi, quelli pronti sempre al momento giusto, menomale.

...Nulla può competere con il sapore di un dolce fatto in casa.

mercoledì 15 maggio 2013

Budapest, Budapest!


Ce l'ho fatta, forse ce l'ho fatta davvero a pubblicare questa breve sfilza di immagini che arrivano dritte dritte da Budapest! 
Difficile, anzi impossibile trovare un aggettivo vagamente appropriato che riesca ad esprimerne l'essenza. 
Indimenticabile? 
Magica forse?  
Meravigliosamente bella?
Senza alcun dubbio. 

Budapest ha origini celtiche, anche se l'influenza dei romani, che la resero una colonia, è indiscutibile: splendide sono infatti le terme, tappa obbligata nella visita della città e frequentatissime dai turisti. 

Nata nel 1873 dall'unione di tre città, Buda, Pest e Obuda, fu all'inizio chiamata "Pestbuda" ma, come ci ha detto la nostra guida, ai cittadini il nome non piacque mai e così si optò per il più armonico "Budapest". 
Descrivere questa meravigliosa Parigi dell'Est, come è chiamata (a ragione, secondo il mio parere) per la sua straordinaria somiglianza con la capitale francese, bè, è davvero difficile. 
E anche se le differenze sono evidenti, a partire dalle sue dimensioni non troppo grandi, che la rendono facile da visitare a piedi, lo stile archittettonico è "un liberty che più liberty non si può": così hanno sottolineato più e più volte i miei compagni di viaggio. 
Ciò non toglie che Budapest abbia una sua personalissima identità, che la distingue da qualsiasi altra capitale europea.
Saranno le incomprensibili scritte in ungherese sui cartelloni pubblicitari, sarà il sorriso della gente per strada, i tanti (almeno sette!) ponti che uniscono le tre città, sarà il parlamento visto di notte, illuminato da una luce sfolgorante che mozza il fiato, o l'autobus giallo che si trasforma in battello e solca il Danubio. 
Questa è l'anima della città, con i suoi pub aperti tutta la notte, con le sue piazze gigantesche, con i viali alberati affollati di bambini in bicicletta.


Per quello che riguarda la cucina, senza dubbio una delle cose che più mi piace scoprire in una nuova città, passeggiando per Budapest saltano subito all'occhio la miriade di ristoranti e ristorantini che affollano le vie, i pub e le osterie che offrono birra di qualità e piatti tipici speziatissimi e dagli accostamenti inconsueti. 
Impossibile non provare il goulash, il pollo alla paprika e i vari dolcetti di pasta lievitata, dalle mille forme (ho cercato di risalire al nome ma purtroppo non ci sono riuscita!) e dimensioni che fanno splendida mostra di sè nelle vetrinette dei bar.












Le foto parlano da sole, non c'è bisogno di mille parole.  
Vi auguro con tutto il cuore di andare in questa città meravigliosa.
Non la lascerete più.
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