Il compromesso è l'arte di tagliare una torta in modo tale che ciascuno creda di avere la fetta più grossa.

Jan Peerce

Dolci preparati con le amiche, che tra chiacchiere e risate non vengono neanche mangiati.

Dolci dei giorni tristi, quando la casa è invasa dal profumo di cioccolato, e che consolano sempre.

Dolci delle feste, delle occasioni speciali, con cui si deve fare bella figura, ma con poca fatica!

Dolci della nonna, tramandati di madre in figlia, "quelli sì che vengon buoni!...".

Dolci sbagliati e non sai spiegarti il perchè.

Dolci sempre uguali e sempre diversi, quelli pronti sempre al momento giusto, menomale.

...Nulla può competere con il sapore di un dolce fatto in casa.

venerdì 19 settembre 2014

Torta di nocciole alla ricotta con crema di nutella

Canzone consigliata per la preparazione: 
"Senza di te", Zibba e Almalibre


Ci sono giornate perfette. È vero, sembrano rare, ma guardandosi indietro spesso si scopre che non lo sono affatto. Perchè non si tratta di giornate interamente perfette, partite bene fin dal mattino e proseguite ancora meglio, ricche di sorprese, di felicità e caratterizzate da improbabili scene tipo film. 
E come sarebbe possibile, d'altronde? Non esiste nuovo giorno, per quanto partito nel modo giusto, che non porti con sè qualche piccola o grande difficoltà. 
No, le giornate perfette di cui parlo io sono quelle che non sembrano tali finchè non sono concluse. Il giorno, a volte addirittura la settimana dopo. 
Sono quelle che ricordiamo per qualche particolare, per qualche momento che sì, a ripensarci è stato di pura e cristallina felicità. Per davvero
Quelle giornate che se mi chiedessero di raccontare, il giorno successivo, non saprei farlo. 
Quelle che alla domanda "Cosa hai fatto di bello ieri sera?" mi verrebbero in mente soltanto le risate, il buon cibo, gli sguardi tra amici, le intese in un colpo d'occhio, e forse risponderei qualcosa di vago. "Ieri sera? Ah sì, tutto bene.."
Perchè si finisce sempre così, vero? A non dire quello che si vorrebbe dire: che la giornata è stata come una risata genuina che scoppia all'improvviso, come la nostra torta preferita, come il mare d'inverno o il sole caldo quando inonda la casa al mattino.  
"Tutto bene". 
Come se a sbilanciarsi troppo quella felicità che ancora non abbiamo realizzato, nè compreso del tutto, ma che c'è, potesse sfuggirci dalle mani. 

Questa torta è un omaggio alle mie origini. La ricetta originaria è quella di mia nonna, che la prepara da che io mi ricordo. 
La mia torta preferita, la sua: sempre insuperabile, sempre più buona di tutte le altre torte di nocciole che ho mai assaggiato (e ammetto di averne assaggiate parecchie, da Piemontese DOC quale sono!). Proprio per questo motivo, perchè come la fa mia nonna non la fa nessuno, - e io men che meno! - ho dovuto modificarne leggermente la ricetta.
Dopo averla preparata quasi per gioco, qualche tempo fa, (mai avrei pensato che sarebbe uscita così!), questa nuova versione super golosa è finita dritta dritta tra le indispensabili del mio ricettario. 
La ricotta, che nella ricetta di mia nonna è sostituita dal burro, le conferisce una straordinaria morbidezza senza appesantirla,e gli amaretti sbriciolati nell'impasto sono stati una piacevole sopresa. 
Ovviamente, condizione necessaria affinchè questa torta venga davvero buona è scegliere nocciole come si deve: servono quelle tonde di Langa, il cui profumo intenso si sente quasi a confezione chiusa.

Note: Per una versione più light potete omettere la nutella e incorporare dei pezzetti di cioccolato fondente tritato nell'impasto, la torta sarà comunque buonissima!

Ingredienti: 
- 150 g di nocciole sgusciate
- 100 g di ricotta fresca
- 250 g di zucchero
- 20 g di burro 
- 3 uova fresche
- 100 g di farina
- 3 amaretti morbidi 
- 1 pizzico di sale
- nutella q.b.
- granella di nocciole per decorare

Tostate le nocciole in un padellino sul fuoco, poi, una volta fredde, tritatele finemente nel mixer. Sciogliete il burro, unitelo in una ciotola insieme allo zucchero, poi aggiungete le uova una alla volta, la farina setacciata, un pizzico di sale e ele nocciole tritate. Per ultimo, sbriciolate nell'impasto i tre amaretti, amalgamateli e poi versate il composto in una tortiera imburrata ed infarinata. Cuocete in forno preriscaldato a 180°C per circa 30 minuti (fate la prova dello stecchino). 
Quando la torta è cotta sfornatela e lasciatela raffreddare completamente su una gratella per dolci. 
Nel frattempo scaldate per pochi istanti la nutella in un pentolino (ve ne servirà all'incira un bicchiere): questo passaggio serve per ammorbidirla, altrimenti vi sarà difficile spalmarla sulla torta. Versate quindi la nutella morbida sulla superficie e decorate a piacere con la granella di nocciole. 
Conservate la torta in un luogo fresco, o ancora meglio in frigorifero, avendo cura di tirarla fuori qualche minuto prima di servirla. 

domenica 7 settembre 2014

Muffin avena e cioccolato

Canzone consigliata per la preparazione: 
"Greygoose", Cesare Cremonini


Svegliarsi al mattino non è mai stato così difficile. 
Da un po' di giorni a questa parte c'è qualcosa che mi fa aprire gli occhi presto, prestissimo, anche se potrei dormire molto di più. 
Mi stiracchio e lascio che i raggi del sole settembrino, che illuminano la mia stanza sempre alla stessa ora, mi abbaglino con la loro luce gioiosa e insistente. Quasi volessero ricordarmi che al di là del vetro c'è un mondo in continuo mutamento, che la vita si vive per strada, fuori, e non tra le lenzuola del mio letto. 
Peró non riesco ad alzarmi e rimango lì intere mezz'ore senza dormire, soltanto rilassando il cervello. Sarà stanchezza accumulata o il periodo un po' così che sembrano riversarmi addosso una malinconia senza precedenti. 
Mi fa davvero piacere iniziare la giornata solo quando a colazione mi aspetta qualcosa di buono, qualcosa di dolce fatto da me. È così che mi sono ritrovata a sfornare questi muffin per almeno due settimane di seguito, senza mai stancarmi del loro profumo e della loro  
 meravigliosa consistenza. Ora mi sono "data una calmata", e la maggior parte delle mattine mi costringo ad alzarmi anche se loro sono finiti e la sera prima non ho avuto il tempo di rifarli. Ma la verità è che il cibo è una coccola, e questi muffin sono diventati per me l'abbraccio mattutino di cui ogni tanto tutti abbiamo bisogno. 



Ingredienti:
- 185 g di farina autolievitante
- 50 g di farina di mandorle
- 100 g di zucchero semolato
- 2 cucchiaini di lievito per dolci
- 1/2 cucchiaino di cannella (facoltativo) 

- la scorza di 1/2 limone
- 1 pizzico di sale
- 2 cucchiaini di estratto di vaniglia
- 114 gr di burro sciolto
- 2 uova leggermente sbattute
- 1 mela
- 50 g di cioccolato fondente tritato (o gocce di cioccolato)
- 2 cucchiai di zucchero di canna
- 180 ml di acqua calda

- fiocchi di avena  q.b.

Preparazione
In una ciotola unite la farina, il lievito, il sale, la farina di mandorle, la cannella, la scorza di limone grattugiata finemente e lo zucchero semolato. Mescolate bene. Fate fondere il burro e lasciatelo raffreddare completamente, poi  aggiungete le uova lievemente sbattute, l'estratto di vaniglia e l'acqua calda. Mescolate il composto così ottenuto e unitelo agli ingredienti secchi. Lavoratelo poi con un cucchiaio di legno, senza preoccuparvi troppo di eventuali grumi. Sbucciate la mela e tagliatela a cubetti, quindi incorporatela all'impasto.  Insieme al cioccolato tritato. Foderate una teglia per muffins con i pirottini e aiutandovi con un cucchiaio o con un porzionatore per gelato riempiteli per 2/3, poi distribuite sulle superficie qualche cucchiaio di zucchero di canna e i fiocchi d'avena.
Infornate quindi per circa 25-30 minuti in forno già caldo a 200°C.

Lasciate raffreddare completamente prima di toglierli dallo stampo. Si conservano in un contenitore ermetico per 4-5 giorni. 

lunedì 1 settembre 2014

Cookies glassati al cioccolato

Canzone consigliata per la preparazione: 
"Mezzogiorno", Jovanotti


What goes around comes around
Se c'è una cosa che ho imparato, ormai, è che tutto torna. 
Certe volte sono le persone a tornare da noi, quando ormai le avevamo accantonate insieme ai ricordi più dolci: in quei luoghi della mente dove hanno fissa dimora il profumo della torta che faceva la nonna e la voce del maestro quando diceva "Questa mattina leggeremo qualche pagina di Cipì!".
Il perchè ritornino da noi è ancora un mistero. 
Puó essere un bisogno psicologico, come l'assassino che torna sempre sul luogo del delitto perchè lì ha lasciato una parte di sè.
O forse il perchè sta nel fatto che le situazioni mollate a metà per inseguirne altre rimangono dentro di noi, e diciamoci le cose come stanno: a nessuno piace lasciare le cose a metà. 
Insomma quel che è certo è che spesso e volentieri le persone ricompaiono nelle nostre vite quando ormai le abbiamo messe da parte, volenti o nolenti. 
Proprio quando le nostre strade hanno preso deviazioni diverse ci ritroviamo a camminare su due vie parallele. Divise, magari, ma comunque una accanto all'altra. 
E il bello è che non siamo più gli stessi di prima, - e come sarebbe possibile, d'altronde? -. Cresciuti, cambiati, spettinati dalla vita. Forse più compatibili, questa volta.

Dei biscotti che più buoni di così non si puó, sono facili da fare e non hanno proprio nulla da invidiare a quelli esposti nei banconi delle pasticcerie. Se siete imbranati come me i primi che ricoprirete di glassa saranno degli obrobri, anzi dei veri e propri scherzi della natura, ma non desistete! 
Continuando a glassarli prenderete la mano e questi cookies cioccolatosi diventeranno sempre più belli! Si conservano per due/tre giorni in un contenitore di latta, o comunque chiuso ermeticamente, ma meglio se in frigorifero. 

Ricetta tratta dal libro "Una merenda a New York"
Ingredienti per l'impasto:
- 85 g di burro ammorbidito
- 100 g di zucchero semolato
- 2 uova medie
- 110 ml di latte
- 1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia
- la scorza grattuggiata di mezzo limone
- 250 g di farina 
- 1 cucchiaino di lievito
- 1 pizzico di sale

Per la glassa al cioccolato:
- 65 g di cioccolato fondente tritato
- 50 g di panna fresca 
- 10 g di burro
- 50 g di zucchero a velo
- 5 ml di  acqua bollente

Preriscaldate il forno a 180°C. Sbattete il burro e lo zucchero con le fruste elettriche (o in una planetaria) finchè il composto non diventa spumoso. 
Incorporate gli altri ingredienti umidi continuando a frullare: l'impasto deve diventare omogeneo. In una ciotola, mescolate gli ingredienti secchi: la farina, lo zucchero, il lievito e il sale, poi incorporateli all'impasto precedente e sbattete ancora. 
Su una teglia rivestita di carta da forno formate delle palline di circa 3 cucchiai ciascuna, poi infornate i biscotti per circa 12 minuti, finchè non li vedrete leggermente dorati. 
Sfornateli e lasciateli raffreddare completamente su una gratella.
Nel frattempo preparate la glassa: in un pentolino portate a ebollizione a fuoco medio la panna e il burro. Togliete dal fuoco, aggiungete il cioccolato tritato e fatelo sciogliere. Incorporate ora lo zucchero a velo e l'acqua bollente, mescolando finchè la glassa non sarà liscia e lucida. Inzuppateci i biscotti ormai freddi soltanto da un lato e poi poneteli a raffreddare appoggiandoli su una gratella sul lato privo di cioccolato. 
Lasciate indurire la glassa (potete anche metterli un paio d'ore nel frigorifero).

Note: Se, mentre state inzuppando i cookies nella glassa, vedete che quest'ultima si sta addensando troppo, aggiungete ancora un cucchiaio di acqua calda e mescolate bene!

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