Il compromesso è l'arte di tagliare una torta in modo tale che ciascuno creda di avere la fetta più grossa.

Jan Peerce

Dolci preparati con le amiche, che tra chiacchiere e risate non vengono neanche mangiati.

Dolci dei giorni tristi, quando la casa è invasa dal profumo di cioccolato, e che consolano sempre.

Dolci delle feste, delle occasioni speciali, con cui si deve fare bella figura, ma con poca fatica!

Dolci della nonna, tramandati di madre in figlia, "quelli sì che vengon buoni!...".

Dolci sbagliati e non sai spiegarti il perchè.

Dolci sempre uguali e sempre diversi, quelli pronti sempre al momento giusto, menomale.

...Nulla può competere con il sapore di un dolce fatto in casa.

lunedì 13 agosto 2012

From Bath with love

Canzone consigliata per il viaggio: 
"Summer Paradise", Simple Plan

 


Bath Abbey

Eggià, sono tornata, purtroppo.
La solita storia: i giorni che passano in un lampo, cercare di vedere il più possibile in un tempo limitatissimo, le foto a manetta per immortalare l'istante. 
Se mi chiedeste un aggettivo per descrivere Bath, bè, potrei trovarvene cinquanta o anche di più, ma nessuno riuscirebbe a farvi capire realmente com'è.
E' una di quelle città che ti conquista e che vorresti non abbandonare più, un posto che appena vedi sai di "aver trovato". 
Una città a misura d'uomo, familiare. 
Rimanere ad occhi aperti davanti all'abbazia, assaggiare qualsiasi tipo di tè nei piccoli negozi artigianali e profumatissimi, fare una partita a scacchi sullla piazza principale, entrare al "Victoria Art Gallery" e ritrovarsi di fronte ad una mostra di giocattoli in legno, andare al centro dedicato a Jane Austen e comprare i biscottini che faceva lei stessa, ritrovandosi all'improvviso nel 1800. 
Visitare gli antichissimi bagni romani e assaggiare l'acqua che sa di ruggine, ricevere un bel ricordino da un gabbiano sulla maglia appena comprata, impazzire di fronte a un negozio di stampini per muffin (ce n'erano di tutti i tipi, non avete idea!!). 
Insomma, a Bath tutto è possibile, anche trovarsi faccia a faccia con uno scoiattolo che si mette tranquillamente in posa finchè non hai finito di scattare la foto. 


Così ho scoperto una delle mie città preferite. 
Una città fatata, speciale. Forse ancora più di Londra, in cui ho passato un giorno piovoso a correre di qua e di là senza una meta precisa, a parte quelle obbligate, con l'umore sotto i piedi zuppi. Da rivedere (e cercare di ri-apprezzare) ancora e ancora, lo so.
London
Ma non c'è alcun dubbio, il mio speaking è migliorato parecchio: lo confermano i "Bye" che ogni tanto mi scappano ancora nei negozi italiani e la pila di libri in inglese che sono tornati insieme a me, nella valigia che non si chiudeva. 
Di una cosa però non sentirò affatto la mancanza (e non pensate subito al caffè, c'è qualcosa di peggio di quella sbobba aromatizzata servita nei bicchieri di cartone).
La guida al contrario!




The Royal Crescent, Bath
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