Il compromesso è l'arte di tagliare una torta in modo tale che ciascuno creda di avere la fetta più grossa.

Jan Peerce

Dolci preparati con le amiche, che tra chiacchiere e risate non vengono neanche mangiati.

Dolci dei giorni tristi, quando la casa è invasa dal profumo di cioccolato, e che consolano sempre.

Dolci delle feste, delle occasioni speciali, con cui si deve fare bella figura, ma con poca fatica!

Dolci della nonna, tramandati di madre in figlia, "quelli sì che vengon buoni!...".

Dolci sbagliati e non sai spiegarti il perchè.

Dolci sempre uguali e sempre diversi, quelli pronti sempre al momento giusto, menomale.

...Nulla può competere con il sapore di un dolce fatto in casa.

domenica 14 agosto 2011

Brutti ma buoni.. Macarons alla crema di caffè

Canzone consigliata per la preparazione:
"La vie en rose", Edith Piaf

Prima di raccontare la mia esperienza personale con questi dolcetti, è giusto dirne qualcosa di più.
I macarons nascono nel XVI secolo in Italia, ma vengono ben presto esportati nella vicina Francia alla corte di Maria Antonietta, e diventano, addirittura, i suoi pasticcini preferiti.
L'etimologia è incerta, forse il nome deriva dal greco 'macarios', che significa felice.
Ormai da molti anni i macarons sono diventati il dolce simbolo di Parigi, anche grazie alla famosissima pasticceria Ladurée, che li importa in tutto il mondo, da Milano a Londra, da Tokyo a Dublino.

Ho scoperto i macarons proprio a Parigi, dove, dopo averne mangiato in quantità industriali, ho comprato un ricettario sui "Petits Gateaux", pieno di ricette su questi dolcetti colorati.
Oggi ho deciso di provarli, armandomi di dizionario per tradurre alla lettera la ricetta!
Devo ammettere che non sono proprio il dolce più facile che io abbia mai fatto, ma sono l'ideale per un pomeriggio noioso, e veramente deliziosi.
Ok, sono venuti un po' bruttini, ma non è l'aspetto che conta...

Per 20 macarons:
-100 g di bianchi d'uovo (2 o 3 bianchi)
-100 g di mandorle tritate
-25 g di nocciole tritate
-225 g di zucchero
-30 g di zucchero a velo
-1 pizzico di sale


Per la crema:
-250 g di cioccolato bianco
-1 cucchiaio di caffè
-cacao in polvere

Mescolate le mandorle e le nocciole tritate insieme allo zucchero, poi montate a neve fermissima i bianchi d'uovo insieme ad un pizzico di sale e aggiungete lo zucchero a velo, continuando a sbattere per altri 2 minuti.
Versate l'impasto di mandorle e zucchero nei bianchi e mescolate con una spatola dal basso verso l'alto, fino ad ottenere una crema abbastanza vellutata.
Trasferite il preparato in una tasca da pasticciere e su una teglia foderata di carta forno formate i macarons (non molto grandi perchè in cottura inevitabilmente cresceranno!). Lasciateli riposare per mezz'ora e poi infornate a 180° per 10 minuti. Lasciateli poi per 2 minuti nel forno spento con lo sportello aperto, in modo che si asciughino un po'.
Trasferite su un piatto e lasciateli riposare (ancora!), mentre preparate la crema.
Fate sciogliere il cioccolato con qualche cucchiaino d'acqua e con il caffè, poi lasciate raffreddare e guarnite i macarons con la crema di caffè e assemblateli.

Questi pasticcini sono più buoni il giorno dopo, quindi consiglio di metterli in frigo e di spolverizzarli di cacao al momento di servirli, ma insomma... Uno spuntino di mezzanotte per assaggiare queste meraviglie è obbligatorio.

1 commento:

  1. in effetti nn sono tanto belli, ma di certo sono buoni... l'idea di ascoltare Edith Piaf mentre li mangi...oops, li cucini nn è male

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