Il compromesso è l'arte di tagliare una torta in modo tale che ciascuno creda di avere la fetta più grossa.

Jan Peerce

Dolci preparati con le amiche, che tra chiacchiere e risate non vengono neanche mangiati.

Dolci dei giorni tristi, quando la casa è invasa dal profumo di cioccolato, e che consolano sempre.

Dolci delle feste, delle occasioni speciali, con cui si deve fare bella figura, ma con poca fatica!

Dolci della nonna, tramandati di madre in figlia, "quelli sì che vengon buoni!...".

Dolci sbagliati e non sai spiegarti il perchè.

Dolci sempre uguali e sempre diversi, quelli pronti sempre al momento giusto, menomale.

...Nulla può competere con il sapore di un dolce fatto in casa.

martedì 24 aprile 2012

Andata e ritorno

Canzone consigliata per il viaggio:
"Ciao amore ciao", Luigi Tenco


"Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via".
Mi è venuto in mente proprio Pavese mentre mi riappropriavo della casa, sabato sera, al ritorno del fantomatico viaggio a Praga.
Non c'entra in realtà la malinconia di casa - inesistente per tutta la durata del viaggio, ma forse è meglio non dirlo -, quanto, in realtà, proprio la scoperta di nuovi luoghi. Meravigliosi è dir poco.
Praha è la nostra guida che, con i soldi con cui l'abbiamo pagata, va a comprare come regalo per suo marito un libro sull'ingegneria aerospaziale, la sua passione, che altrimenti non avrebbe potuto permettersi. 


Praha è la torre dell'orologio, l'antico cimitero ebraico e i migliaia di turisti italiani.
E' il goulash piccante con gli gnocchi di pane, è la birra che in bocca lascia il sapore di spezie. 
E' il Ponte Carlo con la statua dei desideri, è il pane al cumino e il vecchio suonatore che nella più antica osteria della città, vedendo che siamo italiani, si mette a suonare con la fisarmonica il ballo del qua qua.
E' il trdlo (impronunciabile!) che si trova ad ogni angolo, caldo e buonissimo; il fiume Moldava che straripa ogni anno e il Vicolo d'Oro, con la casa azzurra di Kafka al numero 22.
Sono gli anziani negozianti che ti dicono che in Repubblica Ceca bisogna parlare il Ceco, ma che poi accettano di buon grado gli euro, ma sono anche i giovani negozianti che l'inglese lo mangiano a colazione, che dicono di chiamarsi Michele ed esultano "Forza Juve!".
Sono i luccicanti negozi di Swarovski e i taxi giallissimi.
Praha è tutto questo e molto altro ancora, e non voglio fare quella che dopo esserci stata soltanto una settimana pensa di conoscerla già come le sue tasche, ma io di questa città mi sono innamorata.
Vabbè, è vero che il merito è un po' (ma solo un po') anche delle mie amiche, senza le quali questo viaggio non sarebbe stato lo stesso.

Na shledanou, Praha!
























6 commenti:

  1. Grazie per questa bella carrellata di belle foto, consigli ed emozioni! baci

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  2. Ciao Laura, sono nuova dalle tue parti ;-). Complimenti per il blog, le ricette, le foto e questo ricordo di Praga, una città meravigliosa che ho visitato qualche anno fa. E' stato bello ritornarci per un po', grazie a te e al tuo reportage.
    Un abbraccio. Ros

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  3. Quante belle foto e pensieri...mannagia me li ero persa! :) Adesso però ho riparato!

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