Canzone consigliata per la preparazione:
"Creuza de ma", Fabrizio De Andrè
A Genova il sapore del mare è camuffato nei carruggi umidi e nel vento freddo di Gennaio.
Si percepisce negli alberi, nei negozi alla domenica con le serrande abbassate, nel profumo delle focaccerie, ah!, le focaccerie di Zena...
Il profumo del mare si sente nella bellissima Chiesa che non avevi notato, anche se giureresti di essere passata di lì almeno cinque volte.
Si sente nel sole, che scalda nonostante sia pieno inverno e la gente cammini imbacuccata nei cappotti pesanti.
Si sente nel finestrino del treno, che tra una galleria e l'altra si tinge d'azzurro e di luce; si sente al mattino presto a Principe, nei pendolari che scendono dal treno assonnati e silenziosi.
Il sapore del mare è negli autobus affollati, in Piazza De Ferrari, nelle crose in mattoni tra le case, nelle trattorie tipiche con i loro polpettoni di fagiolini, proprio come quelli che facevano le nonne.
Il sapore del mare di Genova è nei cantieri navali al Porto Antico (e dove sennò?), all'Acquario, ma anche in Via Balbi, nel centro storico, nei palazzoni accoccolati sui monti.
« Cose diesci se ghe föse,
pe poeì dì: dulcis in fundo,
dö-trae fette de pan döçe?...
Sae o menù completo e riondo... »
pe poeì dì: dulcis in fundo,
dö-trae fette de pan döçe?...
Sae o menù completo e riondo... »
Il Pandolce genovese, (ma quello basso eh!), è uno dei miei dolci preferiti, in assoluto.
Tanta, tantissima soddisfazione nel farlo in casa. Il gusto di anice che fa da padrone, i pinoli, i canditi dolci.
Approvato da un genovese doc, mio padre.:-)
Pandolce antica Genova
(da una ricetta trovata sul web di Francesco Crocco, Pasticceria Poldo di Genova Pontedecimo)
Ingredienti per un pandolce:
- 225 g di farina manitoba
- 100 g di farina 00
- 225 g di uvetta
- 125 g di zucchero
- 110 g di burro
- 75 g di acqua
- 35 g di latte
- 65 g di scorzette d’arancia candite
- 60 g di cedro candito
- 25 g di pinoli
- 2,5 g di semi di anice
- 2 g di acqua di fiori d’arancio
- 5 g di lievito chimico
Mettete l'uvetta in ammollo. In una planetaria versate il burro ammorbidito, lo zucchero e gli aromi, quindi frullate finchè non otterrete un composto morbido e spumoso.
Aggiungete le farine setacciate, il lievito, il latte e l’acqua. Impastate con il gancio per gli impasti duri oppure a mano finchè non è bene amalgamato, poi incorporate la frutta candita.
Adagiate il pandoro su una teglia foderata di carta da forno, appiattitelo un po' e tornitelo, dandogli la classica forma. Lasciatelo riposare, coperto con un canovaccio pulito, per circa 10 minuti e nel frattempo preriscaldate il forno a 180°C.
Fate cuocere per 65-70 minuti, coprendolo con un foglio di alluminio se tende a scurire troppo in superficie o se vi sembra che l'uvetta bruci. Fate la prova dello stecchino per controllare la cottura. Una volta cotto, sfornatelo e lasciatelo raffreddare completamente.
Si conserva a lungo, chiuso in una scatola di latta o ancora meglio in un sacchetto di plastica.
Delizioso!!!
RispondiEliminaLo è davvero!:)
EliminaMhmmm... che bontà! e ancora tiepido sarebbe perfetto. bacioni
RispondiEliminaMagari accompagnato da una bella tazza di tè.. o di cioccolata calda, giusto per dare un bel colpo alla bilancia no?
EliminaCiao!
Che bella la tua descrizione , sembrava quasi di esserci....
RispondiEliminaNon l ho mai mangiato il pandolce ma mi sembra davvero molto buono :)
Un bacio e buona serata
Grazie Ombretta! Buona serata anche a te!
EliminaGrande la canzone di Faber! QUesta ricetta l'avevo vista su sale&pepe tempo fa e volevo proprio farla, magari colgo al volo l'occasione!
RispondiEliminabaci a presto:*
Ti piace? Mi sembrava l'ideale per un dolce come questo!
EliminaCogli l'occasione cara, è più semplice di quanto si pensi e merita davvero! Ciao e buona giornata:)
Anche a me piace tanto il pandolce quello basso, ma io ultimamente mi sono convertita alle monoporzioni. Non è che ti scandalizzi? Però lo trovo comodo :)
RispondiEliminaDevo provare ad aggiungere l'acqua di fiori d'arancio.
A presto!
Daniela, anch'io adoro le monoporzioni! Le trovo deliziose e sono senza dubbio molto pratiche..
EliminaPuoi farle anche in questo caso, chi te lo impedisce? Il tuo pandolce avrà sicuramente una marcia in più e molto più carattere;)
passeggio nel tuo blog come tu passeggi per le strade di una Genova che conosco e che non ho ancora imparato ad amare come merita. Troppo chiusa e burbera per un carattere meridionale come il mio. Ma decisamente affascinante.
RispondiEliminaE rappresenta una sfida per chi decide di viverci.
E io non l'ho vinta questa sfida.
Son tornata a casa.
un giorno di racconterò.
belle le tue parole e le tue ricette.
Anna
Mi hai davvero incuriosita, Anna! Ma per ora mi accontenterò dei tuoi complimenti, in attesa della storia..:)
EliminaA presto!
Il pandolce genovese non lo conoscevo. Certo, se il papà genovese doc approva, vuol dire che è favoloso!! Brava cara!! Bisogna diffondere le ricette tipiche, sono un patrimonio che non va perduto. Ti abbraccio e ti mando un bacione
RispondiEliminaDi dove sei, Ros?:) Si, in effetti non è molto conosciuto al di fuori della Liguria e del Piemonte, ma è un dolce che vale la pena di assaggiare almeno una volta!
EliminaVabbè, ovviamente i pandolci di pasticceria sono un'altra cosa, per carità, ma anche quello fatto in casa ha il suo perchè!:)
Un bacio a te e buona giornata!
Carissima, all'inizio della mia vita mi sono nutrita esclusivamente di enormi babà con panna o cioccolato e/o cioccolato, sfogliatelle ricce e frolle, pastiere e zeppole di San Giuseppe, in entrambe le versioni, fritte e al forno. Il tutto quasi sempre annaffiato da limoncello della costiera amalfitana o caffè espresso. Poi mi sono trasferita in altri luoghi e ho iniziato ad arricchire la mia alimentazione. Ho viaggiato molto e sono stata anche in Liguria, da sopra a sotto ma...il pandolce mi è sfuggito...maledizione! :-). Baci e buona serata
EliminaAaaargh mi viene l'acquolina in bocca soltanto a leggere di tutte quelle cosine buonissimee!:)
EliminaHo un regalo per te, vieni a trovarmi. baci francy
RispondiEliminanon conoscevo questo dolce, ma mi sembra buonissimo! Complimenti per il tuo blog molto carino, un bacio e a presto. eleonora
RispondiEliminahttp://eilbasilico.blogspot.it/
Grazie mille Eleonora! Buona serata:)
Eliminache atmosfera a genova :) mi fai fatto fare un giretto li.. e ho sentito l'odore del mare :)
RispondiEliminachissa che buona quella focaccia.. adoro l'uvetta!
Ne sono felice! In realtà non ha proprio la consistenza di una focaccia, è piuttosto croccante.. lo capirai soltanto provandolo! Ciao Vale!!
EliminaQuanto mi piace Genova!
RispondiEliminaQuesto dolce però non l'ho mai provato e ti assicuro che mi ingolosisce molto!!!
Un abbraccio!
Bè, se sei un'amante di Genova devi assolutamente assaggiarlo! E' come la sbrisolona a Mantova, insomma.. rendo l'idea?:)
EliminaUn bacio!
mi piace tantissimo, così ricco di uvetta e di gusto, bravissima!!!!
RispondiEliminaGrazie mille!
EliminaNon sono mai stata a Genova, ma il pandolce una volta lo mangiavo sempre a Natale, ce lo portava un'amica genovese. Mi piaceva molto, ricordo. Mi sembra che non fosse proprio così dalla foto, sicuramente era più alto. Però era molto buono!
RispondiEliminaSì, ci sono due versioni di pandolce, uno "alto", leggermente più morbido e con un gusto forse più simile a quello del panettone, e uno "basso", che è questo, più croccante, specialmente nella parte superiore, e leggermente speziato, con un retrogusto di anice...
EliminaMagrai un giorno lo assaggerai di nuovo, proprio a Genova!
Ciao Elisa, a presto!:)
Prima o poi lo devo provare perchè è veramente invitante..:-)
RispondiEliminaGrazie Milla! Buona giornata..
Eliminafantastico!!! sembra proprio squisito!
RispondiEliminaGrazie Michela!:D
EliminaSplendido post e il pandolce è magnifico!
RispondiEliminaGrazie mille Donatella, e benvenuta sul mio blog!
Eliminasi sente il profumo non solo del mare.... anche del pandolce!
RispondiEliminabaci
Era quello che speravo.. ciao Sandra;)
Eliminaadoro il pandolce, anche se la prima volta non l'ho assaggiato a Genova ma sulla costa ligure...adoro quelle terre, in cui sono andata molte volte al mare, ma mai in quella città bellissima (mi riprometto sempre di andarci, giuro che prima o poi le dedicherò un bel viaggetto)...devo assolutamente provare la tua versione, sembra davvero una delizia, anche se mangiarlo in quei posti deve essere un'altra cosa :)
RispondiEliminaDevi davvero andarci Laura, Genova è una città speciale e vale la pena di vederla almeno una volta! Ti dirò, questo pandolce, per essere fatto in casa, non si allontana troppo da quello "originale"... ma in effetti comprarlo in una delle tante pasticcerie genovesi ha un altro sapore!
EliminaBuona serata!